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Colmando il vuoto aprendo gli occhi è la mostra personale di Cenzo Cocca, curata da Barbara Pavan e Susanna Cati, che sarà inaugurata sabato 12 novembre 2022, ore 17, a SCD Studio di Perugia – via Bramante 22N.

Un titolo che sintetizza in una manciata di parole l’essenza di Cenzo Cocca, non soltanto la sua ricerca e pratica artistica, ma anche la sua visione del mondo, della vita, dell’arte. La mostra è un viaggio tra le pagine di un diario, la trasposizione di appunti presi cammin facendonel dipanarsi dell’esistenza, una narrazione viva e vivente che nella restituzione in forma artistica si sottrae all’episodio individuale e diventa universale.

Cucire è qui sinonimo di connessione di piani differenti, dimensioni spaziali e temporali estranee le une alle altre, un atto che consente una continuità che ha nell’inarrestabile scorrere della vita il suo primo modello di ispirazione. Cucire è, per l’artista, il gesto che permette di penetrare la superficie. Le sue opere hanno un fronte e un retro – o, come preferisce indicare egli stesso, una prima e una seconda parte – diversi ma uguali, l’uno non essendo prioritario per importanza rispetto all’altro: il disegno da un lato, che riporta la prima traccia che aveva già lasciato su un foglio, appartiene al mondo del visibile, dei fenomeni e degli eventi; l’altro lato, quello da scoprire ed esplorare, è la dimensione invisibile, la natura ultima ed essenziale dei medesimi, i territori sconosciuti a cui si accede soltanto bucando la realtà immediata per raggiungere ciò che sta oltre l’hic et nunc. Cucire è creare legami – tra l’individuo, lo spazio, gli oggetti, le persone – fissando ciò che rimane dentro di noi del mondo che vediamo e sperimentiamo – uno sguardo dall’interno del presente, dice l’artista. Ma è anche raccontare una storia di identità e di appartenenza – fisica, spirituale, intellettuale.
Cucire è perdonare, è offrire una seconda possibilità alla realtà per quanto guasta, strappata o lacerata possa essere.

Sin dalla prima opera in mostra la cucitura si fa segno di una pacificazione, di una ricongiunzione, la forma della ricostruzione dopo ogni spaccatura che la vita ci riserva: ricucire significa non lasciare le ferite aperte, costruire il futuro sull’esperienza del passato. Questa è la cifra della linfa che scorre sotterranea lungo tutto il percorso espositivo, uno sguardo che oltrepassa l’istante e ne osserva la possibile evoluzione nel futuro con una visione sempre positiva e costruttiva.

Tutte le opere di Cenzo Cocca sono intrise di questa forza dirompente della vita: ne evocano la capacità autorigenerante, ne suggeriscono le infinite metamorfosi, ne esaltano l’alternarsi di intensità e gradazioni. Immergendoci in questo respiro universale, la sua arte ci invita all’ascolto e all’abbandono per tornare a sorprenderci della magìa e del mistero custoditi in ogni istante dell’esistenza…colmando il vuoto aprendo gli occhi.

La mostra sarà visitabile fino al 5 dicembre 2022.