Le mie opere per Talisman 2025 sono un omaggio a Italo Calvino e alle sue Città invisibili — in particolare Diomira, Isidora, Zaira e Zora — città che si oppongono all’onnipotenza della realtà e si configurano come un elogio alle possibilità, all’immaginazione, alla molteplicità degli sguardi.
A proposito di talismani, proprio Calvino, in uno dei suoi ultimi scritti, ne suggeriva tre per affrontare il futuro, tre chiavi per orientarsi nella complessità del mondo contemporaneo. Due in particolare hanno guidato la mia ricerca: il primo è l’invito a imparare a memoria molte poesie, perché possano farci compagnia e tornare a vivere dentro di noi ogni volta che ne avremo bisogno. Il secondo è la difesa della concretezza, come antidoto all’astrazione e alla precarietà, nella consapevolezza che tutto può essere tolto all’improvviso, e che per questo ogni cosa merita di essere vissuta pienamente.
I miei talismani sono dunque intrecciati al linguaggio e alla parola: non oggetti magici, ma forme narrative capaci di resistere, evocare, accompagnare.
Papiermachè con garze carta e tessuti – rame -fili.
Anno 2025







